In un periodo non proprio roseo per Victor Osimhen, fermo per un infortunio alla coscia destra, arriva il momento di fare chiarezza su ciò che è stato e su ciò che potrà essere. A parlarne è proprio l’attaccante nigeriano ai microfoni di TV Play, raccontando del suo primo gol a Napoli, del rapporto con il suo ex tecnico Luciano Spalletti, per poi soffermarsi sulla scelta tra USA e Arabia Saudita, oltre a parlare di alcuni suoi colleghi di Serie A. Queste le parole dell’attaccante riportate da Sportmediaset: «Per adesso mi trovo molto bene al Napoli. Per me è una grande emozione segnare sempre, ma farlo al ‘Maradona’ è qualcosa di speciale. Con gli infortuni ho iniziato da ragazzino: da piccolo ho smesso dopo un brutto infortunio alla spalla facendo una rovesciata. Pallone d’Oro tra Messi e Haaland? Lo meritano entrambi. Se verrà sarà una cosa favolosa, per me già essere un giocatore a questo livello è un sogno. Sarebbe di certo un obiettivo, un sogno per il futuro. Saudi Pro League o la MLS? Alle stesse condizioni gli Stati Uniti. Prima di arrivare Koulibaly mi parlò dello stadio, della squadra, della città.
Mi ricordo il primo gol contro l’Atalanta e ancora ora ho la pelle d’oca quando segno perché giocare e segnare davanti a 50-60 mila persone che urlano il tuo nome è incredibile. Non lo dico perché mi ha trasformato come attaccante, ma è un genio (Spalletti), chiede tanto ma sicuramente può raggiungere risultati con l’Italia, è sulla strada giusta e la Nazionale ha tanti calciatori da mettere a disposizione per lui. Mi piace molto (Kvaratskhelia), abbiamo lo stesso atteggiamento nel calcio, è un grande talento e io lo chiamo “Mago”, è il tipo di ala, abbiamo un ottimo rapporto e per me è un grande uomo e giocatore. Drogba mi ha ispirato da ragazzo, una persona vicina a lui mi ha detto che gli somigliavo e vedendo i suoi video è stato fonte d’ispirazione. Sono dei top talenti, dei giocatori incredibili. Leao lasciò il Lille quando io arrivai in Francia e mi inviò un messaggio per congratularsi con me e motivarmi. Abbiamo un bel rapporto. Difficile trovare le parole per descrivere la leadership che sa trasmettere Lautaro Martinez: è fortissimo ed averlo in Serie A è un bene. Mi piace il modo di giocare di Immobile, lo rispetto tanto, ha l’istinto da bomber. Ho avuto l’opportunità di dirgli anche di persona quanto sia forte».
Foto: La Gazzetta dello Sport