M’Barka Ben Taleb: “Noi donne e gli uomini…” – Ecco l’intervista

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Nell’ambito della quarta edizione della rassegna “Irpinia Terra di Mezzo” per la direzione artistica di Fiorenza Calogero, sabato 2 settembre alle 21:30 la cantante ed artista M’Barka Ben Taleb sarà in concerto nella piazza Saverio Urciuoli di Cesinali, uno dei sei Comuni (Santo Stefano del Sole, Santa Lucia di Serino, Pietrafusi/Dentecane, Sorbo Serpico e Salza Irpina gli altri che completano la lista) in cui fino al prossimo 6 settembre si snoda un articolatissimo cartellone di eventi artistici e culturali tutto al femminile. L’abbiamo intervistata per voi.

Dalle “Vesuviane” all’Arena Flegrea di Napoli alle donne di “Irpinia Terra di mezzo”, due concerti – intervallati dal passaggio nella “tua” Benevento  per Città Spettacolo – con al centro le donne…
L’appuntamento de “Le Vesuviane” è stato per me un’apertura di concerto, ma anche di ritorno a suonare sul palco con tanto amore, passione e nostalgia per il nostro amato pubblico. Ma la vera gioia, per la quale ringrazio infinitamente il direttore artistico Federico Vacalebre che ha avuto questa splendida ed originale intuizione, e la grande Elisabetta Serio, è stata quella di trovare tutte donne sul palco, artiste e musiciste.
Mancava solo il service audio, ma chissà che in una prossima data anche quello non sia affidato a donne! 

Che, detta così, sembra una posizione un po’ razzista…
No, assolutamente! Io adoro gli uomini, senza di loro la nostra vita non esiste: non sia mai sparissero. Ma è sotto gli occhi di tutti che siamo in minoranza rispetto ai troppi padre-padroni già a livello nazionale, figuriamoci qui al Sud. Ed è così in tutto il mondo, da sempre.
E mentre parlo con te mi vengono in mente le immagini del film “La Papessa” di Sönke Wortmann che – ambientato nel IX secolo – racconta proprio di una donna che per realizzarsi è costretta a travestirsi da uomo.
A pensarci bene, è la metafora di quello che accade ancora oggi in tanti ambiti diversi…
Proprio per questo sono fierissima che, dopo Le Vesuviane, chi mi chiama?! Un’altra donna, anzi, una grandissima donna, Fiorenza Calogero, che sta sudando le famose sette camicie per questo grande evento in terra d’Irpinia, coinvolgendo tutte donne a rappresentare ambiti diversi dell’arte. Con la speranza che gli uomini si avvicinino a noi con in mano il vero cuore.

Nonostante appelli e manifestazioni, però, le donne continuano a subire atti di violenza d’ogni genere, come la cronaca di questi giorni può testimoniare.
Poi, l’immancabile fiaccolata e tutto resta come e peggio di prima…
La violenza c’è stata, c’è, e ci sarà sempre, se non arrivano leggi severissime ed una educazione diversa per prevenirla. Se una sera magari bevo un po’ di più, o metto una minigonna, questo non significa che voglio essere violentata. Se un uomo mette un pantaloncino può essere violentato?!
Si dice che bisogna partire dalla scuola, ma io non sono d’accordo: dobbiamo cominciare da prima, dalla famiglia, perché si radichi il concetto che se ti ho detto di no, è no. E tu non puoi togliermi la libertà perché vuoi dimostrare di essere “uomo”!

Dopo il Covid si torna finalmente a suonare dal vivo: come vedi il pubblico e come siamo cambiati oggi, secondo te che scrivesti una lettera al Virus perché servisse a farci comprendere i veri valori di un abbraccio, dell’amicizia, della vita, l’abbiamo imparata la lezione?
Purtroppo, non solo non è cambiato nulla, ma addirittura la situazione è peggiorata.
Dopo essere stati distrutti moralmente, psicologicamente, affettivamente ed economicamente, anziché riavvicinarci ci siamo allontanati di più. Per quanto riguarda, poi, la natura, abbiamo ripreso in brevissimo tempo le vecchie, irresponsabili, abitudini: veramente non abbiamo capito nulla.
E le tragedie climatiche degli ultimi mesi stanno lì a dimostrarlo.

Gino Giammarino

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