Ci sarebbe una maxi truffa dietro la vicenda che ha coinvolto, loro malgrado, 1.500 automobilisti napoletani – tra cui imprenditori, avvocati, medici – che si sono visti sequestrare le loro auto di lusso regolarmente, e profumatamente, pagate. L’episodio risale alla metà dello scorso settembre quando diverse persone sono state fermate dalla polizia alla ricerca di auto irregolarmente in circolazione. Dopo i controlli sono scattati il ritiro del libretto e sequestro del veicolo con gravi danni patrimoniali per le somme pagate, danni d’immagine e disagi e spese non previste, anche per le procedure giudiziarie.
Le auto sono state poste sotto questo perché “veicoli fantasma” con targhe di fatto inesistenti. Per questo motivo la Motorizzazione di Napoli li ha dichiarati “veicoli truffa da fermare e sequestrare“. Mentre sono in corso indagini della magistratura, sospetti sono ricaduti su un’agenzia di pratiche automobilistiche di Volla (Napoli), che sulla carta risulta cessata da tempo ma che di fatto avrebbe ritirato molte delle targhe ora incriminate. Questo il punto riportato in una nota del deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli a cui si sono rivolti diversi di questi “automobilisti truffati”.
«Gli utenti che ci hanno contattato – le parole del parlamentare – ci dicono che la Motorizzazione neanche risponde, né al telefono né alle mail. E’ proprio su di essa che chiediamo alla magistratura di far luce, non vorremmo che la presenza di un eventuale complice interno abbia favorito questo meccanismo truffaldino dato che è coinvolta anche questa agenzia fantasma. Bisogna arrivare alla risoluzione in breve tempo e se c’è stata davvero una truffa, chi l’ha organizzata e vi ha partecipato deve pagare». Borrelli sulla vicenda ha annunciato anche una interrogazione parlamentare.