La nuova Supercoppa italiana, più spettacolare e più lunga, sta anche per diventare la più discussa. Il Napoli avrebbe, però, invitato gli enti sulle difficoltà di far svolgere la competizione in terra straniera. La nuova procedura prevede le semifinali il 21 e 22 gennaio, con finale il 25 a Riyadh. A prendere parte, almeno al momento, sarebbero gli azzurri insieme a Inter, Fiorentina e Lazio. La formula della Final Four, però, sta già suscitando dei malcontenti, soprattutto in casa della squadra partenopea. Diverse sono le cause che hanno portato ad una vera e propria protesta: dal problema del calendario ricco di impegni, per passare fino alla preoccupante situazione in Medio Oriente dovuta alla guerra in Israele e per concludere difficoltà negli spostamenti (causa che è strettamente consequenziale alla prima). Ragioni che hanno un peso importante, ma che potrebbero non essere accolte. La gara inaugurale della competizione sarebbe proprio quella che ha visto uscire sconfitti gli azzurri nell’ultima di campionato (contro la Fiorentina) ed è da qui che la questione potrebbe anche assumere la forma di una causa legale (casus belli).
Se si pensa ai diritti tv e a quelli audiovisivi già sanciti da contratto, la parte saudita in questione potrebbe appellarsi agli accordi contrattuali già sottoscritti, pretendendo un contenzioso economico. Da contratto, infatti, la Supercoppa “può essere disputata in un paese straniero, o, a discrezione della Lega Serie A, in campo neutro nel territorio”. Nel caso in cui vi fosse presa questa decisione inevitabilmente sarebbe vista come una sconfitta da tutti i punti di vista da parte della Lega, che oltre ad un danno economico subirebbe anche quello d’immagine. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, a quel punto si aprirebbero degli scenari particolari: in caso di rinuncia di una delle squadre del torneo, sarebbero già pronte delle sostitute, nell’ordine: Milan e poi Atalanta. La rinuncia, inoltre, potrebbe portare anche ad una pesante penalizzazione in campionato.
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