Dopo 17 anni, 36 scudetti ufficiali e i famigerati “38 sul campo”, la Juventus mette in soffitta Calciopoli. Basta rivendicazioni, ricorsi e bocciature in serie. La Juve chiude la stagione dei ricorsi ritirando l’ultimo ancora pendente al Consiglio di Stato contro Figc e Inter. Si arrende prendendosi l’ultima parola: non riuscirà più a ribaltare la sentenza del Tar del 2016 che aveva negato il risarcimento “del danno ingiusto” provocato – a dire della società – dalla decisione dell’allora commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi, di assegnare all’Inter lo scudetto del 2006.
La Juventus chiedeva anche l’annullamento del comunicato stampa che assegnava lo Scudetto all’Inter, e la delibera del Consiglio federale del 2011 con il quale aveva respinto l’istanza di revoca presentata dalla Juve. Nel 2019 il Collegio di Garanzia aveva dichiarato inammissibile il ricorso Juve, così come il Tar del Lazio nel 2022. E il Consiglio di Stato aveva infine rigettato il ricorso Juve contro la decisione del Tar. L’ultimo vagone ancora in corsa, di questo lungo treno giudiziario, restava quello della richiesta di risarcimento danni quantificata dal club in 443.725.200 euro. L’Udienza davanti al Consiglio di Stato era stata fissata prima al 28 febbraio 2023, e poi rinviata al 28 marzo e ad oggi. Il Consiglio di Stato aveva già respinto il ricorso contro FIGC, Inter e Coni in estate. La Juve alla fine s’è arresa. Anche per i tribunali Calciopoli è ormai storia.
Alla inguardabile Juve di questi tempi, giustamente assente dalla Champions, non resta che “cancellare” gli scudetti “abusivi” illegalmente esposti allo “Stadium”: la FIGC riuscirà a far rispettare l’ennesima violazione della società piemontese?
Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it