E’ iniziata alle 15.30, nella Sala dei Baroni di Castel Nuovo, la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Napoli al fondatore di WikiLeaks, Julian Assange. La decisione con la quale la città ha aderito all’appello – lanciato da molti esponenti della società civile internazionale – “è stata deliberata dalla Giunta lo scorso ottobre -ricorda una nota- a seguito dell’approvazione a maggioranza di un relativo ordine del giorno del Consiglio Comunale che, a gennaio 2023, aveva visto Sergio D’Angelo primo firmatario”.
Insieme al sindaco, Gaetano Manfredi, che consegna il riconoscimento, alla moglie di Julian Assange, Stella Moris, avvocata sudafricana per i diritti umani, intervengono anche i giornalisti Dèsirée Klain e Francesco Romanetti, oltre ai consiglieri comunali Antonio Bassolino e Sergio D’Angelo. Da ieri in città le manifestazioni – iniziate mercoledì – curate dagli attivisti di Free Assange Napoli. Tra dibattiti e performance, stamane sono stati inaugurati due murales in via Cisterna dell’Olio e a Scampia, alla presenza di Moris, mentre domani è prevista la performance la “Cella di Assange” in piazza Dante.
?Napoli è la prima città in Italia a conferire la cittadinanza onoraria a Julian Assange, mentre tante altre, dove si sta perfezionando l’iter, seguiranno. A Roma, ad esempio, il 17 ottobre scorso è stata approvata la mozione 83/2023 in Consiglio Comunale, con 22 voti favorevoli su 22 votanti, mentre i presenti erano 34. Tra i primi firmatari Virginia Raggi (M5S), ex sindaca di Roma che ha auspicato una rapida conclusione della vicenda. In tal modo la città eterna sarebbe la prima capitale al mondo ad aver compiuto questo gesto significativo per la libertà di stampa ai fini della liberazione di Assange, in carcere da oltre 4 anni a Londra, senza processo, in attesa dell’estradizione negli Usa, dove rischia una condanna fino a 170 anni di carcere.