Una donna di 47anni è accusata di aver strangolato la donna per rapinarla. Parte civile anche il figlio della vittima.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, la vittima fu uccisa a Pianura, periferia di Napoli, dopo una rapina. Stamattina, dinanzi alla terza sezione della Corte d’Assise di Napoli il processo nei confronti della vicina di casa 47enne, accusata di omicidio pluriaggravato, di rapina e del tentativo di occultamento di cadavere. La vittima, 73 anni, fu strangolata con un tubicino di gomma per aerosol nel pomeriggio del 18 aprile scorso, quando la donna era sola in casa. Assistita dal suo avvocato, l’imputata è detenuta nel carcere femminile di Pozzuoli, dove è stata raggiunta dal decreto di giudizio immediato, come richiesto dalla Procura di Napoli. L’imputata ha rinunciato a comparire in aula.
Tra il pubblico, invece, erano presenti tutti i familiari della vittima, tra cui anche il figlio, noto salumiere del territorio. I parenti della 73enne si sono costituiti parti civili con gli avvocati. Il corpo privo di vita della donna fu trovato da alcuni vicini nella sua abitazione di via Sant’Aniello, a Pianura. La vittima era stata strangolata, aveva ferite alla testa e ustioni alle mani: a quanto pare l’omicida l’aveva colpita ripetutamente e aveva anche provato a bruciarla dopo averla cosparsa con alcool. Dopo una prima perizia, l’imputata è stata ritenuta capace di intendere e volere ma con “tratti di disturbo di personalità dipendente”.