Riceviamo e volentieri pubblichiamo il ricordo di Giorgio Napolitano dell’amico Achille della Ragione.
Tuttavia, come anche in occasione della recente dipartita di Silvio Berlusconi abbiamo separato la pìetas umana dal giudizio umano e politico, anche oggi non possiamo unirci al solito coro ipocrita all’italiana che mistifica tutto e tutto cancella e celebra all’insegna del “volemose bene”. Ecco perché, pur associandoci al dolore della famiglia in queste ore, non possiamo dimenticare i tanti, troppi, lati oscuri di un personaggio che ha fatto delle manovre di Palazzo un modello politico, ma soprattutto ha inferto un danno gravissimo alla Terra dei fuochi ed ai suoi abitanti, tacitando le rivelazioni del pentito Carmine Schiavone sui rifiuti provenienti dal Nord e illecitamente interrati in Campania.
Mi permetto dunque di inserire anche io, qui di seguito, il ricordo di Marco Pannella il quale, una volta a Roma, chiacchierando in una pausa dopo un convegno (c’era anche Rita Bernardini, mentre Colombo e Bertinotti se l’erano già filata) prima di andare a pranzo, rispose alla mia domanda riguardo la sua idea su Giorgio Napolitano.
Con un’alzata di spalle, sorridendo beffardamente perché il Palazzo, Lui, lo conosceva benissimo, rilanciò:
“…ma vedi, Giorgio è un vecchio comunista il quale, non esistendo più il Partito Comunista, si organizza in proprio…”.
NB – Nella foto a lato la copertina di un vecchio numero de Il Brigante Magazine (2014) che alludeva proprio al giacobinismo eterno del Presidente Emerito.
(Gino Giammarino)
IL RICORDO DI ACHILLE DELLA RAGIONE
A soli 98 anni di età Giorgio Napolitano ci ha lasciato, e per ricordarlo vorrei raccontare uno degli incontri che ho avuto l’onore di avere con il Presidente. Era il 2002 e con l’amico Tonino Cirino Pomicino, fratello del ministro del bilancio Paolo, stavamo organizzando un importante convegno all’Istituto degli Studi Filosofici intitolato: “Napoli capitale del Mediterraneo” (Per chi volesse assistere al convegno svoltosi il 26 ottobre 2006, consulti la teca di radio radicale).
Ci recammo presso lo studio in via Santa Lucia del compianto onorevole Geremicca, che fungeva da punto di appoggio per Napolitano, all’epoca europarlamentare, per invitarlo a partecipare come relatore. Un breve sguardo alla sua agenda e purtroppo quel giorno era impegnato in un’importante riunione a Bruxelles, ma non ci fece mancare il giorno del convegno un suo telegramma di auguri.
Ma la cosa che più mi colpì fu quando, dopo aver espresso le nostre intenzioni, battendo una pacca sulla spalla dell’amico Tonino, all’epoca ultrasessantacinquenne, esclamò: “Benedetti ragazzi…siete pieni di entusiasmo, non volete convincervi che Napoli è destinata a precipitare nel baratro!”
Fugace il secondo incontro, anche se avvenuto al Quirinale, giusto per consegnare delle foto giovanili, di quando faceva parte del gruppo universitario con il padre del mio amico Carlo Castrogiovanni.Chi volesse leggere la sua biografia completa da me scritta quando pubblicai il primo tomo di Quei napoletani da ricordare, deve andare sul mio blog www.dellaragione.eu.Riposi in pace, Amen.
Achille della Ragione