Gli immobili proprio perché non movibili sono la miglior garanzia per chi presta soldi, cioè le banche. Quindi l’immobile è un pilastro fondamentale dell’economia. Se però a fianco della tua abitazione a Poggio Franco a Bari si costruisce a più non posso, accade che il valore del tuo immobile scende o comunque non sale e le banche cominciano a chiedersi di cosa debbono fidarsi se anche il valore degli immobili svilisce. Questo fenomeno non è ovviamente locale ma planetario come la crisi dei sub prime ha dimostrato e non si limita alla questione bancaria. Infatti l’intera economia finchè cresce sull’onda dell’ottimismo sul futuro del settore edilizio va tutto bene, ma se si ferma la domanda (non dico se scende il valore degli immobili ma se si ferma la loro richiesta) si fermano i cantieri e quindi scende tutto. Lo stato di malessere del settore edilizio così si diffonde in ogni settore minando alle fondamenta la credibilità dell’intera economia. Se poi il settore edilizio costituisce il 20 o il 30 % dell’intera economia, crolla tutto.
Così si capisce che le colate di cemento armato non sono solo un disastro ambientale cui non si sa come porvi rimedio, ma costituisce un disastro immediato e ben tangibile. Cioè non è la solita gatta da pelare da consegnare a cuor leggero ai nostri figli, ma ci riguarda direttamente.
Naturalmente un disastro così grande non è da ascrivere solo alla stupidità ed ingordigia proprie dei palazzinari, è necessario che anche i politicanti locali e nazionali ci mettano la propria. Infatti le consorterie preposte alla gestione del potere locale -forse allettati dai voti che ogni casa costruita porta- non vanno tanto per il sottile nel dare autorizzazioni e permessi che invece servono per aprire un bar. Ora per un ipermercato, poi per un centro studi, o per civile abitazione, o per un capannone industriale, o per la conversione di un quartiere fieristico che non sanno gestire, o per un ospedale,…certo è che i palazzinari sono sempre pronti a sostenere e realizzare le politiche del cemento armato.
Così siamo ai giorni nostri con scricchiolii nel settore edilizio che si sentono in ogni dove, financo in Cina (ove la maggiore società del settore da anni fa fatica pagare le bollette), e che preoccupano i governi che presto interverranno per mettere una toppa. Ma non è questione di toppe: puoi anche salvare la grande società edile come quella cinese, ma rimane il fatto che se vi sono troppi immobili invenduti il personale non potrà lavorare in questo settore; cioè se l’economia è troppo dipendente dall’andamento di quel settore va a gambe all’aria anche se i palazzinari la fanno franca. Ma quale politico rappresenterà una cosa del genere? Chi mai dirà che il settore edilizio non deve andare oltre un certo segno? Chi difende la terra arabile dallo scempio? Come fermi questa gente assetata di danari che ha comperato tutte le periferie lasciandole all’abbandono in attesa di un permesso per costruire? Che si deve fare per impedire che la politica non si faccia comperare da queste lobby portatrici di stupidità ed autolesionismo che come tutti gli stupidi credono di essere furbe?
Tutte cose reale ed attuali in ogni parte del mondo. La periferia di Bari e di tutte le città della provincia è una selva di gru impegnate alla realizzazione di fotocopie di edifici in cemento armato in mezzo agli ulivi.
Ma come mai si costruisce in maniera così esagerata? È uno degli effetti visibili del tanto desiderato benessere anche se drogato da miliardi di soldi stampati recentemente: se si stampano soldi all’infinito si potrà comperare all’infinito e quindi si potrà edificare all’infinito. Altro che difesa dell’ambiente! Hanno posto in essere tutte le condizioni per la sua distruzione!! Come anche si potranno fabbricare armi all’infinito o vaccini strani. Per raffreddare tanta “esuberanza irrazionale” si aumentano i tassi anch’essi senza una apparente fine. È una giustificazione dell’aumento dei tassi di interesse? No, è un modo per dire che la recessione dipendente dall’aumento dei tassi è nelle cose e quindi ineluttabile e sarà tanto più grande quanto più grande è stata la creazione di moneta! Colui che voleva salvare l’euro “whatever it takes”… per salvare l’euro ha posto le condizioni minime ma sufficienti per distruggere l’economia. Ma così accade quando si vuole andare contro l’evidenza più lapalissiana.
La stupidità umana, si sa, riempie le fosse e una delle manifestazioni più evidenti di tale caratteristica così diffusa sta nella ingordigia. Ai bambini l’ingordigia produce indigestione agli operatori economici produce il fallimento.
CANIO TRIONE