Mediterranea Saving Humans ha ricordato ieri a Napoli il decennale della strage di Lampedusa affiggendo in città manifesti con ognuno dei nomi delle 368 vittime della tragedia. Gli attivisti napoletani di Mediterranea Saving Humans ieri ed oggi hanno attaccati i manifesti al centro storico come a Fuorigrotta, a Posillipo come ai Quartieri Spagnoli, a via Foria come nel Rione Sanità. Molti i commercianti che hanno esposto i volantini alle vetrine dei propri negozi.
Accanto ai nomi delle vittime del naufragio la scritta «10 anni da una strage – 10 anni di stragi, noi non dimentichiamo, basta morti in mare». «Oggi vengono ricordate le 368 vittime del naufragio di Lampedusa, annegate a mezzo miglio dalla costa, mentre le istituzioni decidevano cosa fosse meglio fare. Quella strage che fece inorridire il mondo, che spinse la comunità europea a mettere in mare missioni di salvataggio e che fece gridare al mondo “mai più!». Così Laura Marmorale presidente di Mediterranea Saving Humans che aggiunge:
«Negli ultimi 10 anni, invece, non abbiamo mai smesso di contare le stragi e le morti in mare, persone lasciate annegare nell’odio, la propaganda, l’indifferenza». «Oggi, a Napoli, Mediterranea Saving Humans ha deciso di ricordare non solo quella strage, ma anche e soprattutto – conclude Marmorale – che dietro quei numeri, dietro ogni numero, ci sono nomi, cognomi, storie, sogni, speranze, persone. E per ricordare che esattamente il 3 ottobre del 2018 nasce Mediterranea Saving Humans, con la prima missione di salvataggio della nostra nave la Mare Jonio».
Dal 2013 ad oggi nel Mare Mediterraneo, come ricordato dal Comitato 3 Ottobre, sono morti oltre 28mila bambini «ed ancora oggi i governi europei consentono queste strage dimostrando indifferenza, disumanità e cinismo». «E’ successo a Cutro, è successo in Grecia, noi – conclude la nota degli attivisti – siamo e saremo attivi affinché non succeda mai più».