Dall’essere un punto di riferimento come tanti al Sassuolo, all’essere uno dei tanti o anche un gradino sotto. La parabola discendente di Giacomo Raspadori è un dato di fatto: l’esplosione in neroverde è stata ridimensionata dalle numerose panchine sia con Luciano Spalletti (prima al Napoli e poi con la nazionale) che con Rudi Garcia. Un elemento fondamentale a gara in corso, quando tutti sono stanchi e lui con rapidità e qualità può fare la differenza. Determinazione, impegno e volontà non sono abbastanza per sovrastare quelli che ora come ora sono gli attaccanti titolari della squadra del tecnico francese: con Victor Osimhen bloccato dall’infortunio la porta dell’attaccante italiano resta comunque chiusa da Giovanni Simeone, punta di ruolo e sostituto naturale del nigeriano.
Difficile anche inserirsi nella fascia sinistra con Khvicha Kvaratskhelia: il georgiano in queste due stagioni ha letteralmente conquistato a pieno la titolarità, convincendo sia Spalletti che Garcia e chiudendo di fatto un possibile utilizzo di Raspadori come esterno offensivo. Discorso identico per la fascia destra, sulla quale la competizione è notevolmente aumentata, ma che comunque vede Matteo Politano come certo del posto. Migliore è il suo utilizzo in nazionale: con gli azzurri ha disputato la gara con Malta da titolare, ma è subentrato a risultato già acquisito contro l’Inghilterra. Un periodo di incertezza del calciatore che non riesce ad affermarsi come con il Sassuolo, perdendo quella continuità che gli farebbe comodo per conquistarsi anche un posto da titolare nella nazionale italiana
Foto: Pazzi di fanta